L’occidente carnivoro è ormai abituato alla presenza costante della carne nella propria dieta.
Nonostante gli innumerevoli appelli a tutela della nostra salute, il consumo rimane sempre elevato . La buona notizia è che in Europa, l’Italia è tra i Paesi che ne consumano meno pur se ne mangiamo comunque sempre troppa: in media 40 chilogrammi all’anno (ma dovrebbero essere 15)
I cibi di origine animale sono senza dubbio una importante fonte di proteine ma anche di molte altre sostanze tra cui i grassi saturi e il ferro. In dosi eccessive essi possono provocare un aumento di colesterolo, dei livelli di insulina nel sangue e l’infiammazione del tratto intestinale, aumentando il rischio di certe patologie omcologiche, in particolare quelle del colon-retto.
Gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, malattie cardiovascolari , obesità e neoplasie.
Il World Cancer Research Fund raccomanda non più di tre porzioni a settimana di carne rossa, che equivalgono a circa 350-500 g e di evitare o limitare al massimo la carne rossa processata. Inoltre suggerisce di consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura per un totale di almeno 400 grammi al giorno.
È bene quindi limitare il consumo di proteine animali ottenute da questa fonte e sostituire la carne rossa, ogniqualvolta possibile, con carni bianche o pesce ( 2-3 volte / settimana) , o meglio ancora con proteine vegetali come i legumi e la soia. Infine, vanno fortemente limitate, se non evitate, le carni lavorate come i salumi e quelle molto cotte e abbrustolite.
La Dott.ssa Piera Farfaglia, Specialista in Scienza dell’Alimentazione
potrà darti i consigli per una corretta ed equilibrata alimentazione.
La trovi al nostro Poliambulatorio di Gallarate