Il periodo e l’alta circolazione d‘informazioni sul COVID nella rete e nei social hanno incentivato la diffusione di numerose….
FAKE NEWS – ossia false notizie, alcune davvero fantasiose.
Il Ministero della Salute ne elenca alcune tra le più pericolose e tendenziose, tra cui le seguenti:
- Utilizzare olii essenziali o acqua salata, fare gargarismi con candeggina, assumere acido acetico o steroidi protegge dall’infezione del nuovo coronavirus…FALSO!
Nessuna di queste pratiche protegge dal COVID-19 e alcune sono pericolose per la salute. - Tagliarsi la barba evita il contagio… FALSO!
E’ una bufala nata da un’interpretazione di un’icona sul corretto uso delle mascherine in ambiente di lavoro. - Il Coronavirus rende sterili, soprattutto gli uomini… FALSO!
Non ci sono evidenze scientifiche che l’infezione da nuovo coronavirus causi sterilità maschile o femminile. - Il virus viene trasmesso attraverso il cibo…FALSO!
Le malattie respiratorie di norma non vengono trasmesse con gli alimenti, che comunque devono essere manipolati rispettando opportune norme igieniche, ed evitando il contatto con gli alimenti crudi e cotti. - Al rientro in casa è necessario lavarsi i capelli e gli indumenti indossati…FALSO!
Rispettando la distanza sociale di 1 metro è improbabile che i nostri vestiti o noi stessi possano essere contagiati dal virus. Tuttavia è sempre bene al rientro riporre la giacca su un appendiabiti e non sul divano o sul letto. - I fumatori rischiano maggiormente di ammalarsi…FALSO!
Secondo l’OMS – Organismo Mondiale Sanità – è probabile che i fumatori siano più vulnerabili al virus, in quanto fumando le dita vengono in contatto con le labbra, aumentando quindi la possibilità di trasmissione tramite la bocca. Inoltre i fumatori possono anche avere già una malattia polmonare sottostante o una ridotta capacità polmonare che aumenterebbe notevolmente il rischio COVI - I bambini non rischiano di essere contagiati dal nuovo coronavirus…FALSO!
I bambini non sono immuni all’infezione da nuovo coronavirus. Anche loro possono essere infettati e sviluppare la malattia Covid-19, anche se ci sono stati relativamente pochi casi segnalati tra i bambini.
Fonte: www.salute.gov.it